Shutdown: cosa comporta (e perché i mercati lo snobbano)
Data pubblicazione: 15 ottobre 2025
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- Lo shutdown scatta quando il Congresso non trova un accordo sulle leggi di spesa.
- Il mancato accordo blocca le attività federali non essenziali (e c’è chi lavora senza stipendio).
- I mercati USA sembrano non dare peso allo stallo: vediamo perché il rally non si ferma.
MA QUALE SHUTDOWN?
L'azionario USA insegue nuovi record in barba al clima politico
Fonte: elaborazione Wealthype.ai su dati S&P Dow Jones Indices LLC
Nulla sembra in grado di guastare l’umore del mercato. Non i dazi, né i complessi scenari geopolitici. In parte, in Europa, ci riescono le crisi dei governi nazionali (leggi “Francia”). Ma negli Stati Uniti? Niente: nemmeno il famigerato “shutdown”. Come mai? Ci arriviamo. Al di là delle implicazioni politiche dello “spegnimento” (con il presidente USA Donald J. Trump che punta il dito contro i Democratici e minaccia di farla pagare agli Stati da questi governati), vediamo innanzitutto di capire in cosa consiste lo shutdown e che cosa comporta.
Shutdown: quando si verifica e che cosa è successo stavolta
Non è la prima volta che negli Stati Uniti si verifica il cosiddetto “shutdown governativo”: i precedenti sono diversi, e di varia durata. Tipicamente, la paralisi scatta alla mezzanotte del primo ottobre perché è quella la scadenza entro cui il Congresso (il Parlamento USA) è chiamato ad approvare le leggi di spesa (i cosiddetti “appropriations bills”) per il nuovo anno fiscale, che inizia appunto il primo ottobre e termina il 30 settembre dell’anno successivo.
Se l’ok non arriva in tempo e se non si riesce nemmeno a trovare un’intesa su una misura-tampone (la cosiddetta “continuing resolution”), scatta la chiusura delle attività non essenziali. Ciò, tra l’altro, spiega come mai, nella storia degli States, non tutti gli shutdown siano avvenuti a settembre-ottobre: a volte si è riusciti a varare una misura-tampone e lo shutdown è scattato quando questa è scaduta senza che nel frattempo si sia arrivati a un accordo. Nel 2018 lo shutdown ebbe luogo a dicembre.
Nel caso più recente, è successo questo:
- mercoledì primo ottobre è iniziato il nuovo anno fiscale del governo federale USA;
- entro quella data, Repubblicani e Democratici avrebbero dovuto raggiungere un accordo sulle leggi di spesa per il 2025-2026;
- non avendo raggiunto in tempo un’intesa sulla sanità (i Dem chiedono l’estensione dei sussidi dell’Obamacare, destinati a scadere a fine anno, e l’annullamento di altri tagli all’assistenza sanitaria apportati dal One Big Beautiful Bill di Trump), è scattato lo shutdown.
Cosa comporta, esattamente, uno shutdown?
Ai sensi dell’Antideficiency Act (1), succedono due cose: i lavoratori dei settori governativi classificati come “non essenziali” vanno incontro a un congedo non retribuito; chi invece lavora in settori ritenuti “essenziali” (es. sanità e ordine pubblico) continua a essere operativo, ma senza retribuzione fino al termine dello shutdown. Gli uni e gli altri ricevono gli arretrati non appena lo shutdown si conclude.
In una Washington quanto mai polarizzata, non è chiaro quanto durerà stavolta il blocco. Finora, il record per durata va a quello del 2018-2019.
GLI SHUTDOWN CHE SONO DURATI DI PIU'
Dal 1976 fino ad oggi
Fonte: elaborazione Wealthype.ai su dati PBS, Congressional Research Service
Insomma, la storia ci dice che presto o tardi tutti gli shutdown si risolvono. Questo, però, potrebbe semmai motivare una tenuta dei mercati. Come spiegare, invece, il rally degli indici USA (in particolare, dell’S&P 500) al quale continuiamo ad assistere?
I mercati non se ne danno pena: come mai?
Parte dello slancio, come sottolinea Federico Cuevas, Global Investment Strategist in J.P. Morgan (2), si deve all’Intelligenza Artificiale. Recentemente, Meta e Microsoft hanno annunciato importanti impegni pluriennali per garantirsi più chip e più data center. E le novità in casa OpenAI – la startup più preziosa al mondo, la cui valutazione ha raggiunto il mezzo trilione di dollari – contribuiscono a tenere l’IA al centro dell’attenzione.
Poi c’è la Fed: come si evince dai nuovi massimi storici dell’azionario USA e dai rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense in calo sulla parte breve della curva, i mercati danno praticamente per certo un altro taglio dei tassi a ottobre (il FOMC, il braccio esecutivo della Fed, si riunisce il 28 e 29).
Va detto, comunque, che l’indifferenza dei giorni scorsi non è una novità: per i mercati gli shutdown sono da sempre abbastanza irrilevanti. Prova ne è, ancora una volta, l’S&P 500, che ha mantenuto il suo trend positivo anche nei cinque shutdown più lunghi dal 1976 a oggi.
PERFORMANCE DELL'INDICE S&P 500 DOPO I 5 SHUTDOWN PIU' LUNGHI
DAL 1976 A OGGI
Variazione % rispetto al primo giorno del mese in cui il blocco ha avuto inizio
Fonte: elaborazione Wealthype.ai su dati Investing.com
Sempre secondo Cuevas di J.P. Morgan (3), ogni settimana di shutdown riduce la crescita trimestrale del Prodotto Interno Lordo di circa 0,1-0,2 punti percentuali, ma la maggior parte di questo effetto viene riassorbita nel trimestre successivo (anche perché, come detto, i lavoratori ricevono gli arretrati una volta che lo shutdown è risolto).
Nel frattempo, i mercati continuano a concentrarsi su ciò che per loro conta: oggi, è la resilienza dei fondamentali delle aziende (specialmente i colossi tech) e un’economia che al momento tiene. E c’è chi si spinge a sostenere che, se la Fed continuasse a tagliare e l’inflazione restasse sotto controllo, nel 2026 potrebbe addirittura manifestarsi una riaccelerazione economica.
Shutdown, tassi, IA: diversificare resta la regola numero uno
L’entusiasmo alimenta l’interrogativo che da qualche tempo si aggira sui mercati: siamo forse di fronte a un eccesso di euforia e, quindi, al rischio di una nuova bolla? Nulla è da escludersi a priori, ma facciamo un passo indietro: chi a inizio anno si è fatto scoraggiare dai “termometri” emotivi e dai timori di valutazioni eccessive (il riferimento è, ovviamente, al comparto tech), si è perso un rally che ha portato l’S&P 500 a toccare una trentina di nuovi massimi da inizio anno al 6 ottobre (4).
Vedremo come – e in quali tempi – si risolverà questo shutdown: nel frattempo, diversificare resta la strategia migliore, valida in tutte le stagioni del mercato.
(1) https://www.gao.gov/legal/appropriations-law/resources
(2) https://www.jpmorgan.com/insights/markets-and-economy/top-market-takeaways/tmt-shutdowns-and-market-highs-the-top-3-questions-investors-are-asking-now
(3) https://www.jpmorgan.com/insights/markets-and-economy/top-market-takeaways/tmt-shutdowns-and-market-highs-the-top-3-questions-investors-are-asking-now
(4) https://www.morningstar.com/news/dow-jones/202510067209/sp-500-rises-036-to-674028-sets-32nd-record-close-of-2025-data-talk
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Stefano Righetto
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